serie III.III: Ufficio d'arte sacra


1886 - 1950
allegati e antecedenti dal 1857
documento in copia trascritto 1769 mar. 22


10 buste; con disegni, fotografie e cartoline (verifica in corso)

 
In occasione dell’VIII sinodo della diocesi di Como, nel 1905, furono nominati i membri per costituire la Commissione «sacris rebus tuendis antiquitate et artis opere praestantibus» (1), ovvero la “Commissione per la conservazione delle opere pregevoli per arte ed antichità”, come indicato nel “Como sacro” di quell’anno (2). A presiedere vi era Giovanni Battista Gianera, cancelliere vescovile, coadiuvato, tra gli altri, da Santo Monti, Pietro Buzzetti e Giovanni Baserga. Quest’ultimo avrebbe preso il posto di Gianera il primo gennaio 1927 (3).
Fin quasi da subito la commissione venne denominata anche “Commissione storico artistica diocesana” (4), assumendo poi il nome di “Commissione d’arte sacra” (5), talora con alcune varianti non significative (“Commissione artistica diocesana” nel 1938, “Commissione per l’arte sacra” nel 1950, “Commissione diocesana per l’arte sacra” nel 1957) (6).
Tra i suoi compiti vi era anche la tutela degli archivi parrocchiali e come tale – “Commissione diocesana per la tutela dell’arte e degli archivi” – compare, ad esempio, nel 1910 in occasione del censimento delle opere d’arte della diocesi (7).
Solo però nel 1962, con decreto del vescovo Felice Bonomini del 12 marzo, fu costituita ufficialmente la “Commissione diocesana per l’arte sacra”, «a norma della circolare della Segreteria di Stato, in data 1 settembre 1924» (8).
Almeno dal 1983 – e tutt’ora in uso – la commissione divenne Ufficio d'"arte sacra” (9).
 
La documentazione è suddivisa in tre sottoserie:
  • sottoserie I, Commissione d’arte cristiana 1905 - 1950, con due fascicoli precedenti la fondazione della Commissione;
  • sottoserie II, Esposizione d’arte sacra 1899;
  • sottoserie III, Ricostruzione cupola della cattedrale di Como, 1935 - 1936.
 
Fruizione

Strumenti di corredo:
Anna Rossi, Curia vescovile di Como. Ufficio d'arte sacra. Inventario n. 31, 2019, sala di consultazione.

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Note
(1) Acta synodi Comensis, Como 1905, pp. 277, 310.
(2) Como sacro, Como 1905, p. 10.
(3) Asdc, Curia vescovile, Ufficio d’arte sacra, s.serie I, busta 1, fasc. 10.
(4) Asdc, Curia vescovile, Ufficio d’arte sacra, s.serie I, busta 1, fasc. 1.
(5) La denominazione compare nella Como sacra del 1933, p. 10.
(6) Como sacra, Como 1938, p. 19; Como sacra, Como 1950, p. 20; Como sacra, Como 1957, p. 32.
(7) Asdc, Curia vescovile, Ufficio d’arte sacra, s.serie I, busta 2, fasc. 7.
(8) Commissione diocesana per l’arte sacra palazzo vescovile Como, Regolamento della commissione e statuto del museo diocesano di arte sacra, Como, 1962, pp. 1-2 (una copia è conservata nella sottoserie IV, “Gestione Gini”, non consultabile).
(9)  La diocesi di Como nel 1983, Como 1983, p. 90.